Processo durato 21 anni, assolto salemitano dall’accusa di rapina

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L’ultimo esempio della lentezza della giustizia italiana dove non esiste la certezza della pena viene da Salemi. Sono stati necessari quasi 21 anni per permettere ad un salemitano di 53 anni, Gaetano Salvatore Miranda, di risolvere la sua vicenda giudiziaria con l’assoluzione per rapina. Dopo 21 anni il Tribunale di Bologna lo ha assolto dall’accusa di rapina. A difenderlo è stata l’avvocato Calogera Falco. Secondo la Procura bolognese, il salemitano, oggi 53enne la notte di Natale del 2003, a San Giovanni in Persiceto, in concorso con altri due uomini rimasti ignoti, avrebbe rapinato una donna. La vittima fu colpita con un pugno alla tempia destra e minacciata con due coltelli. I banditi si impossessarono della borsa della donna, dentro la quale c’erano 1900 euro, un blocchetto di assegni e documenti d’identità. “Il mio assistito – spiega, adesso, l’avvocato Calogera Falco – già al momento della rapina venne attenzionato dai carabinieri di Salemi perché trovato in possesso di due assegni appartenuti alla persona offesa, ma legittimamente detenuti poiché non
oggetto del reato. Te anni fa Miranda ha visto inserire nella banca dati il proprio Dna che è stato comparato con il materiale biologico estratto dal Ris di Parma su di una manica di un pullover, repertato a 40 metri dalla rapina, dai carabinieri. Dal Dna l’identità di uno dei rapinatori sarebbe divenuta certa. Ma è risultato non essere quella dell’operaio di Salemi. Da qui l’assoluzione dopo ben 21 anni. Questi tempi biblici non fanno altro che far diminuire la fiducia verso la giustizia.