Piazza della Repubblica di Alcamo, tra lavori e polemiche

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Un semicerchio di cubi in lamiera collocati ieri mattina in piazza della Repubblica di Alcamo, di fronte alla Società cattolica per fortuna sono stati rimossi un paio di ore dopo. Una scelta progettuale molto discutibile, per come sta accadendo in tutta la zona di piazza della Repubblica, ha avuto per poche ore come conseguenza il restringimento della sede stradale e difficoltà della circolazione. In pratica due auto che si incrociavano quasi non potevano transitare. Ma al Comune gli amministratori e i consiglieri sanno “leggere” la città? Qualcuno al Comune di Alcamo ha avuto una illuminazione è ha fatto rimuovere i cubi in lamiera. Intanto è in corso il rifacimento della segnaletica che ha comportato la realizzazione di un cerchio a terra accanto alla fontana mentre si susseguono i summit tra assessori, operai comunali, dirigenti comunali, polizia municipale, progettista, direttore dei lavori, operai della ditta e chi più ne ha ne metta. Tra i risultati fino ad oggi ottenuti il ristagno delle acque quando piove nello spazio colorato attiguo alla Società Cattolica dove è stata anche otturata una fognatura con acqua che va a finire nella via Mazzini. E poi hanno dovuto accorciare una porta del teatro Cielo durante l’allargamento del marciapiedi. Come conseguenza all’interno un mega gradino. Realizzato uno scivolo per disabili in carrozzina su un gradino della villa difficile da attraversare. Ne potremmo citare altri.

E attenzione che il Comune non faccia il grande errore di istituire il senso unico nel lato ovest di piazza della Repubblica altrimenti in strade come le vie Commendatore Navarra, Florio e Madonna della Catena andrà a finire peggio dei viali dove è stata realizzata la pista ciclabile che in pochissimi utilizzano con conseguenti ingorghi e quindi aumento dell’inquinamento atmosferico. In piazza della Repubblica prolificano l’occupazione di spazi e marciapiedi di locali che vendono alcolici. Il cantiere in piazza della Repubblica venne aperto il mese di agosto dello scorso anno. Appalto da 417 mila euro con lavori che avrebbero dovuto essere completati il 15 maggio di quest’anno. Completato il manto verde attorno al castello la cui mancata riapertura è un giallo. A pochi metri si trova l’ex autostazione chiusa da oltre sei anni che era caduta nel dimenticatoio. Da agosto al via i lavori per l’efficientamento energetico ed installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili dell’edificio con copertura dei tetti con pannelli solari e con l’installazione degli impianti di condizionamento ed impianti elettrici. La spesa prevista è di 260 mila euro. Gli interventi dureranno un anno.