Papania e Perricone dinanzi al ‘Riesame’. Udienza fissata per lunedì

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Il tribunale del Riesame di Palermo tratterà lunedì mattina i ricorsi presentati dai legali dell’ex senatore Nino Papania e dell’ex vice-sindaco di Alcamo, Pasquale Perricone, attualmente detenuti al carcere di Pagliarelli. Sono gli indagati ‘eccellenti’ dell’operazione ‘Eirene’ che ha portato alla luce anche la compravendita di voti, con ambienti mafiosi, per le ultime elezioni regionali. Le istanze degli avvocati Vito Di Graziano e Giuseppe Benenati, rispettivamente difensori di Papania e Perricone, puntano soprattutto a far decadere le accuse più pesanti, quella di mafia e di scambio elettorale politico -mafioso. Richieste che puntano quindi all’alleggerimento della misura cautelare. E’ stata invece depositata ieri l’istanza al Riesame per Francesco Coppola, colui che viene ritenuto da anni il nuovo capo della mafia alcamese e che avrebbe quindi preso posti di Ignazio Melodia, ‘lu dutturi’. L’avvocato Sebastiano Dara, legale di Coppola, chiederà anche la scarcerazione per le condizioni di salute del suo assistito. Anche il capoclan alcamese, come tutti gli altri arrestati dell’operazione ‘Eirene’, si trovano nel carcere palermitano di Pagliarelli. In tutto, lunedì della scorsa settimana, finirono in carcere nove persone, oltre a Papania, Perricone e Coppola, gli alcamesi Giosuè Di Gregorio, Giuseppe Sciacchitano e Gregorio Ascari; il calatafimese Salvatore Li Bassi, ritenuto il nuovo capo della cosca mafiosa di Calatafimi; il salemitano Giorgio Benenati e il trapanese Antonino Minio. Ai domiciliari finì invece il ‘reuccio di San Giuliano’, il trapanese Giuseppe Pipitone, conosciuto come Diego. Altre dieci persone indagate a piede libero fra le quali anche un ex primario dell’ASP di Trapani, poi deceduto, e una psicologa in servizio nell’azienda sanitaria provinciale trapanese.