Omicidio Di Piazza, ergastolo definitivo per il partinicese Borgia. Cassazione respinge ricorso

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Diventa definitiva la pena del carcere a vita per Antonio Borgia, l’imprenditore partinicese di 56 anni, accusato dell’omicidio di Ana Di Piazza, sua amante, commesso con inaudita efferatezza nel 2019. La Cassazione ha infatti respinto il ricorso presentato dal legale di Borgia, dopo che lo scorso mese di febbraio la corte d’appello aveva annullato lo sconto della pena infliggendo l’ergastolo al partinicese. Il ricorso è stato definito inammissibile dalla Suprema Corte. Confermata la seconda sentenza d’appello che aveva emesso nuovamente l’ergastolo per Antonio Borgia, ritenuto responsabile dell’omicidio della sua amante, Ana Maria Lacramioara Di Piazza, una ragazza di organi romene che però era stata adottata e viveva a Giardinello. Nel primo processo di appello erano invece cadute le aggravanti e la condanna venne ridotta a 19 anni e 4 mesi. sentenza poi annullata dalla Cassazione che aveva rinviato il giudizio ad un’altra sezione della corte d’appello di Palermo. Il collegio presieduto da Angelo Pellino dispose nuovamente il carcere a vita per il l’imprenditore oggi 56enne.  I giudici hanno riconosciuto la sussistenza dell’aggravante della premeditazione e dei motivi abietti, esclusi dalla precedente sentenza del 7 ottobre del 2022. L’atroce omicidio risale al novembre del 2019 quando fra i due amanti ci sarebbe stato un furioso litigio perché la giovane donna continuava a chiedere aiuti a Borgia per via del suo stato di gravidanza. Ne è nata una prima colluttazione a Balestrate, e una seconda in un appezzamento di terreno sulla statale 113 a Partinico dove l’uomo accoltellò violentemente e colpì brutalmente a bastonate Ana Di Piazza. Borgia, dopo essersi reso conto che l’amante fosse morta, avrebbe anche tentato di nascondere il cadavere nelle campagne di contrada Margi.