Maria Mattarella tumulata nella cappella di famiglia a Castellammare del Golfo

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Tumulata nella cappella cimiteriale di famiglia che si trova nel cimitero di Castellammare del Golfo, Maria Mattarella, 62 anni, avvocato, segretaria generale della Regione siciliana, figlia dell’ex Presidente della Regione, Piersanti Mattarella, ucciso dalla mafia il 6 gennaio 1980. Maria Mattarella riposa accanto al padre Piersanti e ai famigliari tra cui la zia moglie del presidente della Repubblica Sergio, che ieri è stato presente a Castellammare. Una cerimonia strettamente privata. Lo stesso presidente della Repubblica si reca spesso al cimitero dove riposano la moglie e i suoi affetti più cari. Maria Mattarella lascia due figli, Giovanni e Piersanti. Lottava da tempo contro una malattia incurabile. Ex capo legislativo della Regione, era stata battezzata dallo zio, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato presente a tutte le cerimonie. Quando Piersanti fu assassinato la figlia Maria, allora 18enne, era seduta sedile posteriore dell’auto. Ad aprile del 2017 il governo regionale presieduto da Rosario Crocetta aveva nominato Maria Mattarella avvocato generale della Presidenza della Regione siciliana. A dicembre dello stesso anno la giunta regionale, guidata dal presidente Nello Musumeci, la nominò segretario generale della Regione. Cordoglio da tutte le istituzioni. Ricordiamo che ogni anno si celebra la cerimonia commemorativa per di Piersanti Mattarella, avvenuta 44 anni fa, davanti alla tomba dell’ex presidente della Regione al cimitero di Castellammare del Golfo. Sempre presenti i sindaci e le autorità civili e religiose della provincia. ll sindaco Giuseppe Fausto, a nome personale e dell’intera amministrazione comunale di Castellammare del Golfo, ha espresso «𝙥𝙧𝙤𝙛𝙤𝙣𝙙𝙤 𝙘𝙤𝙧𝙙𝙤𝙜𝙡𝙞𝙤 𝙥𝙚𝙧 𝙡𝙖 𝙥𝙧𝙚𝙢𝙖𝙩𝙪𝙧𝙖 𝙨𝙘𝙤𝙢𝙥𝙖𝙧𝙨𝙖 𝙙𝙚𝙡𝙡’𝙖𝙫𝙫𝙤𝙘𝙖𝙩𝙤 𝙈𝙖𝙧𝙞𝙖 𝙈𝙖𝙩𝙩𝙖𝙧𝙚𝙡𝙡𝙖, 𝙨𝙚𝙜𝙧𝙚𝙩𝙖𝙧𝙞𝙤 𝙜𝙚𝙣𝙚𝙧𝙖𝙡𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙥𝙧𝙚𝙨𝙞𝙙𝙚𝙣𝙯𝙖 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙍𝙚𝙜𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙨𝙞𝙘𝙞𝙡𝙞𝙖𝙣𝙖. 𝙑𝙞𝙘𝙞𝙣𝙞 𝙖 𝙩𝙪𝙩𝙩𝙖 𝙡𝙖 𝙛𝙖𝙢𝙞𝙜𝙡𝙞𝙖 𝙈𝙖𝙩𝙩𝙖𝙧𝙚𝙡𝙡𝙖”. Porgiamo le più sentite condoglianze ai familiari in questo momento di dolore” conclude Fausto.