Emergenza droga. Al traguardo la legge per combattere il crack

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Crack, È uno stupefacente altamente pericoloso in grado di indurre elevata dipendenza e rapida assuefazione psicologica e fisica, inoltre è in grado di aumentare gli istinti violenti e alterare i principali centri di controllo del sistema nervoso centrale. Spesso porta all’alienazione sociale o a forme di psicosi. A Palermo circola in abbondanza, Ragazzi sono morti, nate associazioni di genitori e lo stesso arcivescovo Corradi Lorefice in più occasioni ha lanciato appelli per combattere questo virus. E sarebbe proprio il crack una delle cause delle violenze notturne che hanno trasformato molte zone di Palermo in un Far West molto violento. Intano la legge che finanzia   la lotta al crack è al traguardo. La legge prevede prevenzione attraverso attività nelle scuole e nei quartieri a rischio e anche di assistenza per chi è già nel tunnel della droga. In particolare nasceranno delle unità mobili di medici e assistenti sociali create dalle Asp che interverranno in modo capillare sul territorio. In più verranno siglati accordi con i privati per nuove strutture di accoglienza che si sommeranno a quelle che dovranno creare le Asp.

Questo è il fronte della lotta che riguarda i soggetti e le aree più a rischio. Mentre per il resto verranno attivate convenzioni con enti del terzo settore che creeranno centri di assistenza per i tossicodipendenti in situazione meno grave. Altri pool di medici verranno destinati alle carceri. Il budget stanziato dal governo è di 11,2 milioni. Due milioni e mezzo serviranno per le unità mobili di assistenza. E ancora, il governo ha stanziato 1,7 milioni per le attività di prevenzione nelle scuole e altri 3 milioni (per il 2025 e il 2026) sono stati previsti per le «attività di inclusione lavorativa dei soggetti assistiti». In quest’ultimo caso si tratta di fondi europei. La legge per intensificare la lotta al crack era stata spinta dall’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, che aveva segnalato l’inerzia della politica di fronte a emergenze come quella che si vive ogni giorno in quartieri del capoluogo siciliano. Oggi c’è paura ad andare la sera a Palermo dove sbarcavano persone anche dalla provincia di Trapani, Carenza di controlli legata agli organici ridotti delle orze  dell’ordine. «In appena dieci anni – ha affermato Giovanni Assenzio della Uil- il personale dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura di Palermo e diminuito del 25% passando da 410 agenti in servizio nel 2014 ad appena 310 nel 2024, mentre la Squadra mobile si è ridotta da 285 unità del 2019 a 204». La Uil Polizia Palermo imputa tale stato di cose alla lentezza con la quale vengono colmati i vuoti dovuti al pensionamento e la carenza stessa dei concorsi. Disimpegni, secondo il sindacato, che dipenderebbero dal governo nazionale che tanto promette e poco o nulla da. Intanto anche al Serd risultano casi di consumo di crack ad Alcamo.