Borgo Parrini, corsa contro il tempo. Locali riaprono dopo blitz carabinieri

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Hanno rischiato seriamente di perdere gli elevati guadagni che puntualmente arrivano in ogni week-end. Ristoranti e altri gettonatissimi locali di Borgo Parrini, la zona di Partinico addobbata secondo lo stile di Gaudì, hanno dovuto correre contro il tempo per riaprire i battenti dopo la chiusura scaturita dal massiccio blitz dei carabinieri. I controlli in settimana avevano infatti rilevato una serie di irregolarità: lavoratori in nero, omessa formazione del personale dipendente, mancata sorveglianza sanitaria ed anche, in un caso, utilizzo di un sistema di videosorveglianza senza le necessarie autorizzazioni. Borgo Parrini, la caratteristica zona rurale divenuta meta ricercatissima da visitatori e turisti, ha quindi rischiato di perdere le sue attività. Infatti proprio per aver trovato ben 16 lavoratori in nero su 30 controllati, per tutti i ristoranti del borgo partinicese è scattato il provvedimento di sospensione dall’attività imprenditoriale e quindi obbligo di chiusura. Più del 50% dei dipendenti dei vari locali era senza alcun contratto di lavoro. Un pugno allo stomaco alle regole e alla legalità. Ristoratori e gestori delle attività controllate si sono comunque messi subito all’opera per regolarizzare le loro posizioni e il giorno dopo il blitz dei carabinieri hanno pagato le sanzioni, assunto i lavoratori privi di contratto e assolto gli obblighi previdenziali. In poco più di 24 ore gli esercenti di Borgo Parrini hanno rimesso le cose a posto e così, per questo week-end, ristoranti, pizzerie, paninerie e altri locali potranno accogliere la clientela che, puntualmente, arriva in massa.  Le irregolarità, oltre al pagamento dei contributi e degli altri tributi in favore dei lavoratori, sono costate complessivamente agli esercenti di Borgo Parrini qualcosa come 75.000 euro.