ALCAMO – Mezzo secolo a cui vanno aggiunti altri due lustri. Nel frattempo si sono intrecciate almeno 3 o 4 generazioni. Padre Mariano Viola il suo quartiere lo conosce a menadito, i suoi parrocchiani uno ad uno. Nonostante la veneranda età di 85 anni ricorda tutto dei suoi 60 anni di sacerdozio, compiuti proprio oggi nella sua Alcamo. La sua ordinazione avvenne nella chiesa Madre di Alcamo il 19 giugno del 1955 dopo avere fatto i suoi studi peregrinando tra Mazara del Vallo, Trapani, Agrigento e Monreale. Il suo cammino sacerdotale vero e proprio è iniziato nella chiesa Madre di Castellammare del Golfo dove è rimasto sino al 1962 in qualità di viceparroco, poi è stato parroco a Dattilo, frazione di Paceco, quindi il 3 novembre del 1968 approda nella chiesa del Sacro Cuore di Alcamo da dove non si muoverà più. Arriva quando praticamente la parrocchia è un semplice prefabbricato e in viale Europa ci sono appena due o tre edifici, attorniati dall’immensa campagna. Si mette in moto per costruire la chiesa che oggi imponente svetta sulla città ma sono stati anni difficili. Non trovava nessuna ditta edile disposta a costruirgli la chiesa perché i fondi erano insufficienti. Mancavano all’appello ben 56 milioni di vecchie lire che il sacerdote si impegnò in prima persona ad approntare, sulla parola.
Una chiesa e una comunità costruita davvero mattone dopo mattone: negli anni ’70 fa realizzare un salone acustico, un cinema ed un cineforum per adulti, poi arrivano le aule per il catechismo, e poi si cominciano a sviluppare le attività parrocchiali con tutti gli uffici annessi, compresi l’attuale scantinato. Una vita vissuta nella preghiera e nella preoccupazione di non riuscire ad ottenere tutti i soldi necessari per portare a compimento la sua opera. In questi 60 anni non scorderà mai soprattutto l’incontro avuto nel 1980 con l’allora papa Giovanni Paolo II, oggi divenuto Santo.
Dal 2008, anche per raggiunti limiti d’età, padre Viola è parroco in “solidum” della chiesa del sacro Cuore, affiancato cioè da un altro sacerdote, il vulcanico don Enzo Santoro. Oggi il suo obiettivo resta solo uno.
Il sacerdote guarda con una certa preoccupazione alla società di oggi. Soprattutto le giovani generazioni, sempre più afflitte dalla mancanza di lavoro. Alle istituzioni lancia un appello affinchè facciano di più per ridare la speranza.