Alcamo: Gino Patti, il pittore surrealista

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Nel ventennale della sua scomparsa Alcamo ricorda un suo figlio illustre: si tratta di Gino Patti, pittore che ha interamente dedicato la sua vita all’arte. L’Ordine Costantiniano, il Rotary, l’associazione Arte a confronto e diversi sponsor privati hanno organizzato una mostra nella cittadina alcamese che si terrà dal 16 al 23 ottobre al cine Marconi presso la Sala Rubino. Viene definito dagli addetti ai lavori un pittore surrealista che nel campo dell’arte figurativa, che fece immediatamente vedere il suo estro sin da bambino. Patti raccontò infatti un simpatico aneddoto di quando frequentava la scuola elementare con il maestro che non credette che fosse lui l’autore di un perfetto disegno di un porcellino. L’insegnante gli fece ripetere in classe quel disegno che lui fece ancor più perfetto. Alla sala Rubino saranno esposte le sue opere più importanti, provenienti non solo dalla famiglia ma anche da collezionisti privati.

La storia di Gino Patti è quella che si accumuna a molte persone assolutamente normali: tra mille mugugni concluse i suoi lunghi studi laureandosi in giurisprudenza, pur senza entusiasmo. Solo dopo decise di intraprendere la strada dell’arte praticamente da autodidatta, divorando libri sul tema della pittura. L’alcamese, che poi si trapiantò a Palermo con la famiglia, ha dato molto risalto e importanza ai colori da lui stesso definiti “mezzo d’espressione come forma del sentimento”. E non a caso sono proprio i colori, oltre che i soggetti surreali, a colpire molto i collezionisti dei suoi quadri che oramai sono empre più ambiti sul mercato: